La “colonna sonora” del vostro matrimonio viene scelta in base al tipo di cerimonia, prendendo in considerazione ogni singolo dettaglio affinché la musica sia sempre in sintonia con tutto il resto. Quindi, se ti sposi in chiesa e sei piuttosto classica l’ideale sarebbe una formazione musicale composta da un tenore, un soprano, ottoni e organo a canne, che ti accompagneranno per tutta la funzione.
Per l’ingresso del tuo sposo è molto bella la Marcia del Principe di Danimarca di J. Clarke, mentre quando entri in chiesa è il Coro nuziale dal Lohengrin, di R. Wagner ad accompagnarti.
Dopo lo scambio degli anelli è molto suggestiva l’Ave Maria di F. Schubert per tenore ed organo.
Durante la Comunione il Panis angelicus a due voci e per la vostra uscita dalla chiesa la stupenda Alle Hornipipe di G.F. Handel.
Per il ricevimento un’orchestra di archi che esegua minuetti di Mozart e di Liabelli, brani tratti da Le quattro stagioni di Vivaldi, arie di Haydn, sonate di Debussy.
Per l’apertura delle danze gli intramontabili valzer di Strauss: Sul bel Danubio blu, Kaiser Walz.
Se hai deciso di sposarti in chiesa e sei un tipo romantico allora la soluzione ideale è ottenere una musicalità molto dolce con l’arpa, il violoncello e il violino oboe. Mentre tutti attendono con ansia il tuo arrivo un bel sottofondo per arpa sola sarebbe magnifico; per il tuo ingresso in chiesa suggerirei la bellissima colonna sonora del film The Mission, di E. Morricone e Gabriel’s Oboe.
Dopo lo scambio delle fedi nuziali un brano ricco di sentimento, I’ll Never Leave You di G. Kenny e J. Newton Howard, tema musicale del film Scelta d’amore, mentre per la Comunione Fratello Sole, Sorella Luna di R. Ortolani, tratto dall’omonimo film.
Per concludere la cerimonia la bellissima colonna sonora del film La Mia Africa, composta da J. Barry.
Per quanto riguarda il ricevimento consiglio un gruppo di musica leggera con tastiera, basso, chitarra e voci, che eseguano brani di musica internazionale dagli Anni Sessanta ad oggi, sia italiani con canzoni di Paoli, Morandi, Dalla, Battisti, Nomadi, Pooh, New Trolls, Mina, Zucchero, Vanoni, che stranieri (ad esempio: Beatles, Rolling Stones, Phil Collins, Stevie Wonder, Tina Turner, Whitney Houston).
Se ti sposi in Comune e ti ritieni, diciamo così, un po’ “snob”, allora prendi in considerazione questa soluzione musicale: un quartetto d’archi e un flauto traverso che, al tuo ingresso, eseguono Embraceable You di G. Gershwin.
Dopo lo scambio degli anelli un brano di H. Mancini tratto dal film Colazione da Tiffany (Mercer, Moon River), mentre dopo le firme sui registri è la volta di un memorabile brano cantato da Frank Sinatra, Night and Day, saprà creare l’atmosfera giusta.
Al momento della vostra uscita dalla sala la struggente Unforgettable di Nat King Cole.
Un quintetto jazz sarebbe perfetto per il ricevimento: pianoforte a coda, contrabbasso, batteria, sax e voce femminile; il repertorio musicale previsto comprende brani americani classici, New Age acustica e il jazz delle grandi orchestre statunitensi: Glenn Miller, Count Basie, Cole Porter, nonché il soul dei mitici Aretha Franklin e Ray Charles.
A questo punto è necessario che sappiate anche ciò che non si deve fare per non rischiare di apparire poco sensibili ed educati: non va bene infatti far stampare un programma musicale da distribuire agli invitati, come se vi trovaste in una sala da concerto. Non dovete mai, in nessun caso (non solo se parliamo della musica) mettere in secondo piano quello che è il vero significato del matrimonio: la religiosità, non certo il suo aspetto mondano… l’educazione e il buon gusto prima di tutto; in questo modo eviterete di infastidire chi celebra le nozze. Lasciate perdere gli atteggiamenti inopportuni!